L’Europa fragile.
L’attentato alla stazione di Madrid

Gli attentati terroristici alle Torri gemelle di New York dell’11 settembre 2001, rivendicati da al-Qaeda, sono un momento di svolta per la storia globale che coincide con una lunga stagione di lotta al terrorismo (guerra in Afghanistan 2001-2021; guerra Iraq 2003-2011), combattuta dagli Stati Uniti e dai suoi alleati europei. 

11 marzo 2004

Attentato alla stazione di Madrid

Per reazione piccole cellule di giovani terroristi indottrinati al fondamentalismo di matrice islamica iniziano a colpire in Occidente. E’ questa la premessa per gli attentati di Madrid (2004) e Londra (2005). 

Dopo il 2010, nella galassia del terrorismo di matrice islamica, compaiono nuovi attori. L’uccisione del leader di al-Qaeda Osama bin Laden, l’emergere delle cosiddette “rivolte arabe” o “primavere arabe” (2010-2012), la guerra civile siriana (dal 2012) mutano gli scenari. L’auto-proclamazione dello Stato Islamico (IS) mobilita flussi di sostenitori (i cosiddetti Foreign Fighters) che confluiscono verso Siria ed Iraq. 

IS sferra, inoltre, un attacco contro il cosiddetto “nemico lontano”.

Dal 2015 al 2017 in Unione Europea, negli Stati Uniti e in Canada avvengono all’incirca una cinquantina di attentati, organizzati per lo più da giovani radicalizzati che vivono nel territorio che colpiscono. La strategia è diversificata: alcuni sono capaci di organizzazione complessa e fanno uso di armi sofisiticate o esplosivi (Charlie Hebdo, Bataclan, Manchester, Bruxelles); altri, i cosiddetti “lupi solitari”, agiscono in spazi pubblici, spesso utilizzando veicoli lanciati sulla folla. 

L’Europa si scopre stordita e indifesa, colpita in ciò che rappresenta il suo modello di vita. Nel continente sono colpite Francia, Germania, Belgio, Inghilterra e Spagna. Obiettivo dei terroristi è ottimizzare il danno: l’azione deve provocare distruzione materiale, economica e simbolica.

Molto spesso vengono colpiti soft target – aree sottoposte a misure di sicurezza non stringenti – come locali per il divertimento (Bataclan e Stade de France novembre 2015, Arena di Manchester maggio 2017); luoghi del consumo (Berlino mercatini di Natale, dicembre 2016) o del turismo (Lungomare di Nizza luglio 2016, Ramblas di Barcellona agosto 2017). Differenti per l’eco mediatica sono l’attentato alla redazione di Charlie Hebdo e quello all’Aeroporto di Bruxelles: nel primo viene raggiunto un emblema della libertà d’espressione, nel secondo un hard target, in una capitale dell’Unione Europea. 

Il 13 novembre 2015 Papa Francesco condanna apertamente gli attacchi affermando che: “Non c’è nessuna giustificazione religiosa e umana per queste cose; questo non è umano”. 

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