Un’europea errante.
Ursula Hirschmann

Una delle figure centrali nella storia del Manifesto di Ventotene è Ursula Hirschmann. Nata a Berlino nel 1913 da una famiglia ebrea non praticante, fin da ragazza è attiva nel partito socialdemocratico tedesco. Una scelta politica che, con l’avvento del nazismo, la spinge a fuggire a Parigi già nell’estate del 1933.

Nella capitale francese ritrova il giovane filosofo antifascista Eugenio Colorni che aveva già incontrato a Berlino. Tra i due nasce l’amore: Ursula segue Eugenio nel suo ritorno in Italia, a Trieste, dove Eugenio è stato chiamato ad insegnare filosofia e pedagogia in un istituto magistrale. I due si sposano e Ursula riprende gli studi universitari a Venezia. Nel 1937 nasce Silvia, prima delle loro tre figlie.

Sono gli anni dell’opposizione clandestina al fascismo e quando Colorni viene arrestato dall’OVRA – la polizia segreta fascista – a seguito delle Leggi razziali, la sua pena è il confino sull’isola di Ventotene. Hirschmann non ha dubbi: ottiene l’autorizzazione e segue il marito, in una scelta di militanza e di amore.

Nell’isola Ursula partecipa attivamente al dibattito e alla scrittura del Manifesto con Eugenio Colorni, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi; ma soprattutto contribuisce a fare uscire il documento dall’isola. Non essendo sottoposta a provvedimenti restrittivi può muoversi piuttosto liberamente e diventa il fondamentale collegamento con gli antifascisti che si trovano sul continente: traduce personalmente una versione del Manifesto in tedesco e si occupa – anche con l’aiuto di Ada Rossi, moglie di Ernesto – di diffondere clandestinamente l’opera. 

A Ventotene la relazione con Colorni entra in crisi, i due si lasciano. Nel 1944 quando i fascisti uccidono Eugenio, la Hirschmann si lega ad Altiero Spinelli. E’ una relazione dalla quale nascono tre figlie: Diana, Barbara e Sara, ma soprattutto che rinsalda la passione politica dei due ex confinati.

Per Ursula inizia un periodo di forte impegno per la creazione di un Movimento Federalista Europeo. A fianco di Spinelli tra Roma e Bruxelles, contribuisce a fondare nel 1975 il gruppo Femmes pour l’Europe, un movimento composto da rappresentanti femminili della politica e della cultura europea che promuove la partecipazione paritaria ai processi di formazione. E’ infatti convinta che: “Le donne dovranno cominciare a considerare l’Europa come una città in formazione, suscettibile di prendere l’impronta che gli si darà”.

Le donne dovranno cominciare a considerare l’Europa come una città in formazione, suscettibile di prendere l’impronta che gli si darà

Ursula Hirschman

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